vallcarca

Tener techo es un derecho 🏠 No a los desalojos y a la destrucción de casas en Vallcarca

España se enfrenta a una crisis inmobiliaria que se ha convertido rápidamente en una de las más agudas de Europa.
Desde 2015, casi una décima parte del parque inmobiliario del país ha sido adquirido por inversores o convertido en alquileres turísticos. La escasez ha contribuido a que los precios suban mucho más rápido que los salarios, haciendo que las viviendas asequibles sean inaccesibles para muchos. Los inversores cada vez convierten más inmuebles residenciales en activos financieros. El aumento del turismo mundial ha hecho que los propietarios favorezcan los alquileres a corto plazo frente a los inquilinos protegidos a largo plazo.
Una reserva de viviendas sociales, antaño elogiada, que daba cobijo a familias en apuros, se ha reducido después de que los gobiernos las vendieran para recaudar dinero.

Los precios de los alquileres han aumentado un 57% en el país desde 2015 y los de la vivienda un 47%, mientras que los ingresos de los hogares han crecido apenas un 33%. Un informe reciente del Banco de España estimó que casi la mitad de los inquilinos españoles gastan el 40% de sus ingresos en alquiler y facturas de servicios públicos, en comparación con un promedio de la UE del 27%.

Otras ciudades europeas se han visto afectadas por la crisis inmobiliaria, pero Barcelona ha sido la más afectada, los alquileres aumentaron un 68% en una década, superando los aumentos salariales.

La ciudad atrae a unos 15 millones de turistas al año y al mismo tiempo hay casi 5000 personas sin hogar.

En este momento de crisis habitacional el ayuntamiento de barcelona ha lanzado un orden de desahucio para tres edificios de titularidad municipal y dos solares privados donde existen asentamientos de barracas.
En total , el ayuntamiento quiere dejar en la calle a unas 60 personas, 15 de ellas menores de edad y la mayorĂ­a en situaciones de vulnerabilidad.

mas info: https://sombarri.vallcarca.net/ https://habitatge.vallcarca.net/

PER UGO

‘ Nella notte tra il 29 febbraio e l’1 marzo 2020 Ugo Russo, ragazzo quindicenne dei Quartieri Spagnoli, è stato ucciso da un carabiniere fuori servizio dopo un tentativo di rapina di un Rolex con una pistola giocattolo. Contro Ugo vengono esplosi dal carabiniere quattro colpi di pistola; Ugo viene colpito al petto e alla spalla, e un terzo colpo, mortale, lo colpisce alla nuca. Il corpo è ritrovato a diversi metri dall’auto e l’ipotesi accusatoria è subito quella di omicidio volontario. Ma poi segue oltre un anno di assordante silenzio, persino sui risultati dell’autopsia.  Non è la prima volta che un minorenne viene ucciso a Napoli dalle forze dell’ordine: è successo a Mario Castellano, che non si era fermato a un posto di blocco, a Davide Bifolco, dopo un inseguimento nel quale lui e i suoi due amici sono stati scambiati per altre persone, e a Luigi Caiafa, poco tempo dopo Ugo, durante un tentativo di rapina con una pistola finta.

( per conoscere la storia di Ugo puoi leggere il fumetto di Zerocalcare dedicato a questa vicenda, consultabile qua )

Come accade troppo spesso quando gli imputati per abusi e omicidi appartengono alle forze dell’ordine, una micidiale macchina di narrazioni criminalizzanti si è subito messa in moto, sostenuta da una parte di opinione pubblica dai toni giustizialisti: gli sforzi di gran parte dei mezzi di informazione si sono concentrati sulla famiglia di Ugo e sul suo quartiere, riproducendo discorsi stereotipati sentiti mille volte: l’abitudine all’illegalitĂ  diffusa, la responsabilitĂ  delle famiglie, la presunta vocazione criminale dei ragazzi e delle ragazze che abitano i quartieri popolari. Parole pronunciate da chi guarda questi territori da lontano, senza mai provare a conoscerli veramente. Una vera e propria campagna giornalistica diffamatoria che non ha risparmiato nemmeno il murale per Ugo, realizzato in piazza Parrocchiella non molto lontano da casa sua, accusato di mitizzare il crimine e i criminali, innescando un’ordinanza di cancellazione da parte dell’amministrazione comunale e una lunga battaglia legale (nonostante il murale fosse stato realizzato con tutte le necessarie autorizzazioni) che ha portato alla sua cancellazione forzata. L’enorme scritta “VeritĂ  e giustizia” sul murale, sotto il volto di Ugo, una rivendicazione chiara e senza ambiguitĂ  da parte della famiglia e di un intero quartiere, è scomparsa nel racconto distorto di un territorio che sarebbe tappezzato di murales dedicati alla camorra e di altarini per giovani criminali… [segue]

grazie al comitato veritĂ  e giustizia per Ugo Russo

e per la musica Antonio Raia e Sergio Naddei, Walter Forestiere all’organelle

 

rebibbia 2024

palestinian civilian population is still being slaughtered by israel’s indiscriminate bombardment
hospitals, schools, universities, refugee camps.. everything is a targets of this insane massacre
women, children and the elderly are killed by the thousands
these are terrible war crimes
this genocide must be stopped
boycott israel
freedom and justice for the palestinian people 🍉

grazie di cuore agli/alle abitanti delle case e al comitato mammut
il muro verra’ ‘inaugurato’ durante la festa di quartiere sabato 22 giugno al parco cicogna (rebibbia)
info @comitatomammut